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10. astrazione lirica

Uno dei pezzi più fortemente espressivi è quello di Agenore Fabbri nel quale la lotta, la morte, durate pochi istanti, si sono fissate per sempre in un'immagine.

Enigmatica l'opera di Magdalo Mussio, che pure suggerisce nelle uniche note di colore, la bruciatura e la linea verticale rossa, l'idea di un'ineffabile inquietudine;

forze contrastanti e il timore di eventi incombenti troviamo anche nell'opera di Carmine Jandoli, nella quale si alternano i colori simbolo in un'osmosi inquietante.

L'indefinitezza del pezzo di Mario Raciti allude a un mito recente, che non si è ancora composto e precisato nella chiarezza storica.

Per Gianfranco Pardi i confini ci rovinano, creano diversità che non esistono, pongono priorità illecite e generano conflitti.

Per Eleonora Pusceddu l'umanità è stata violata e i cocci di quel passato sono ancora acuminati e pronti a ferire.

Conflitti radicali e senza possibilità di compromesso sono simboleggiati anche nell'opera di Enrico Della Torre

ed echeggiano in quella di Martha Belbusti, dove una colata di sangue apre la via alla libertà.

Per Paolo Schiavocampo la bandiera si è ormai scomposta e subirà altre trasformazioni, fino ad arrivare alla negazione di se stessa;

anche nel dipinto di Ignazio Moncada le bandiere non sventolano liberamente e un velame nero ne smorza i colori, gettando interrogativi sull'oggi.

Paolo Marazzi affida a un pezzo variopinto e vitale l'omaggio alla Brigata Maiella.