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2. la raccolta Questa raccolta, presentata in occasione del Cinquantenario della Liberazione, si vuole proporre, e giustamente, non in termini di celebrazione, ma di verifica e di provocazione, da un lato indagando su che cosa sia rimasto nella memoria di coloro che hanno vissuto l'esperienza resistenziale in prima persona, dall'altro chiedendo che cosa essa susciti nell'animo di coloro che sono venuti dopo e che l'hanno conosciuta attraverso i racconti di altri. Nell'ideare e poi realizzare l'iniziativa, abbiamo voluto dare al concetto di Resistenza un valore più ampio, "metastorico, esteso a ogni atto d'espressione artistica che obietta a ogni assolutismo politico in nome di una dignità umana restituita ai soggetti della storia". Proprio in nome dell'universalità del messaggio artistico, pittori e scultori delle più diverse tendenze sono stati chiamati a operare su un supporto in terraglia, lievemente ondulato come una bandiera appena mossa dal vento, che però non va intesa come archetipo oggettivo e mimetico della realtà, ma come spazio creativo. La raccolta è una vera e propria silloge delle voci e delle tendenze più significative dell'arte contemporanea, dal figurativo all'informale. Gli artisti si sono misurati, su un tema che non può lasciare indifferenti, intervenendo nella maniera più libera e con le tecniche più varie sul supporto proposto e creando opere originali di raro impatto emotivo e di rara intensità espressiva. E' giusto sottolineare la necessità di una lettura filologica della collezione, più che di natura poetico-contenutistica. La raccolta "Memorie: cinquant'anni dopo, 1945-1995" già nel titolo appare oltremodo emblematica. |
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