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Nota informativa Videosapere (Raiuno) - 14 luglio 1995 Domanda: Perché questa mostra? Risposta: Innanzitutto per una motivazione civile, morale, la ricorrenza dei cinquant'anni dalla Liberazione. Ma poiché erano già molte sul territorio le iniziative di tipo storico-documentario, abbiamo cercato di offrire qualcosa di diverso, che non fosse celebrativo, ma si ponesse criticamente di fronte all'evento. C'è poi una motivazione estetica: abbiamo voluto affiancare opere di "scuole" diverse perché, oltre ai dati biografici, anche le qualità immaginative dei singoli artisti danno vita a differenti percezioni e traduzioni in linguaggi segnici di un fatto tanto rilevante. D.: Ci vuole parlare della realizzazione del progetto? R.: Dobbiamo distinguere alcuni momenti diversi: per prima cosa, la scelta del supporto, che doveva essere abbastanza dimensionato, modulare (e quindi facilmente trasportabile), e in materiale duttile di terracotta, che consentisse realizzazioni diversificate; questo supporto non va inteso certamente come legato all'immagine della bandiera, ma come spazio creativo, teso a stimolare un messaggio figurativo. Poi, la scelta degli artisti: essa ha tenuto conto e del numero limite di riferimento che ci eravamo fissati (100 partecipanti) e della intenzione di coprire tutte le aree di tendenza dell'arte contemporanea. Le esclusioni non vanno interpretate come un mancato riconoscimento, bensì vanno riferite ai limiti necessari con cui la proposta nasceva. Naturalmente, se è avvenuta la selezione sui nomi, non abbiamo voluto intervenire sulla qualità delle opere, qualità che resta peraltro elevata. Infine, la scelta del modulo dell'allestimento che, presentandosi la mostra in un percorso itinerante, imponeva dei requisiti precisi: estrema maneggevolezza e trasportabilità delle strutture, modularità delle stesse, effetto scenico, che non doveva tuttavia annullare il valore cromatico delle opere, né snaturare i diversi e prestigiosi spazi espositivi (Sala degli Alabardieri a Cremona, Palazzo dell'Archiginnasio a Bologna, Magazzini del Sale a Siena.) D.: Quali sono stati i riscontri di stampa e di pubblico? R.: Tutte le testate hanno parlato della rassegna nelle diverse città, sottolineando l'originalità dei messaggi, tutti inediti. A ciò si aggiunge un afflusso di pubblico straordinario, anche internazionale, nelle prime tre esposizioni (Cremona, Bologna e Siena). Si sono contati 60.000 visitatori. D.: Quale sarà la destinazione delle opere? R.: La destinazione delle opere non è ancora stata decisa, ma sono in grado di confermare quanto già assicurato inizialmente agli artisti: la collezione sarà donata solo a condizione che abbia una sede espositiva permanente di prestigio e che non possa essere alienata. Naturalmente, dovrà essere collocata in un circuito espositivo che possa assicurare un afflusso annuale di visitatori non inferiore alle 300.000 unità. Per quanto riguarda la destinazione, le proposte pervenute sono diverse: dalla Lombardia, dall'Emilia, dalle Marche e dal Piemonte mi sono giunte offerte di varie sedi e preferisco, pertanto, mantenere il riserbo. |
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