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Arte e resistenza cinquant'anni dopo
Il castello delle memorie

qui Touring - anno XXIX, n. 5, maggio 1999

L'esposizione di sculture e dipinti originali di oltre cento artisti contemporanei è il punto di partenza per la costituzione, presso il castello della Rancia, del Museo storico di Tolentino, nelle Marche maceratesi

Dopo la commemorazione di una ricorrenza non bisogna certo aspettare una nuova scansione di decenni o di occasionali consonanze numeriche per ribadire la validità di un'operazione di rilevanza culturale e artistica. Ciò vale anche per la mostra ideata da Carmine Iandoli tre anni or sono: il progetto Memorie: cinquant'anni dopo, 1945-1995.

Innanzi tutto, va sottolineato il fatto che non si tratta certo di un episodio o di un fugace evento imperniato su una mostra temporanea, ma di una rassegna che ha richiesto un lungo percorso di elaborazione e intende rimanere operativa nel tempo. E nel tempo della storia essa ha preso posto, inserendosi negli spazi della sezione di arte contemporanea del Museo storico nel castello della Rancia, presso Tolentino (Mc), da dove continua a dialogare con gli artisti e con il pubblico.

Imprescindibile è il riconoscimento del valore didattico della collezione realizzata da Carmine Iandoli; sia per la scelta del soggetto - che impone una riflessione storica sulla Resistenza, il più vivo tra i periodi del recente passato del nostro Paese - sia come opportunità per una riflessione critica sulla potenzialità creativa degli artisti di oggi e sulla qualità del loro lavoro.

Il termine qualità è forse la chiave di questa iniziativa perché, se non fosse supportata proprio da un alto livello qualitativo, nella scelta degli artisti invitati e nell'impegno sincero con cui questi hanno risposto all'invito, tutta l'operazione si sarebbe esaurita nella sterile retorica della commemorazione.

La sfida di rispondere a un unico tema avvalendosi di un identico modulo formale di base - il supporto di terracotta realizzato con l'evocativa forma di una bandiera - conferisce omogeneità alla collezione di opere che assurgono a repertorio emblematico dell'arte contemporanea e delle molteplici sue possibilità linguistiche. La necessità per gli artisti di muoversi all'interno di un'apparente costrizione di tema e di forma, anziché ridurre le possibilità espressive, ne moltiplica la potenza, perché ogni soluzione linguistica, formale e poetica realizza - per citare Schiller - la propria "libertà nel fenomeno".

Si dovrebbero citare a una a una queste opere, trovando tra loro sofisticati rimandi. È un'operazione al contempo di critica e di storia dell'arte la costituzione di questa raccolta di pezzi, perché Iandoli, in nome della qualità delle opere, ha profilato una dorsale delle espressioni artistiche contemporanee, con le loro molteplici, suggestive connessioni.

La chiave di lettura scelta e sottolineata sia nel catalogo, sia nel video, sposta invece l'attenzione sui possibili raggruppamenti artistici per partizioni critiche, se non di scuole, almeno di tendenza: concettualizzazione iconica, figurazione critica, figurazione visionaria, immagini della memoria, tra natura e storia, immagine oggettiva, astrazione lirica, espressionismo astratto, informale, tra progetto e decorazione, metafora dell'assemblage, ricerca neo-concreta.

Il pubblico, colto o profano che sia, attraversa questo mare ondeggiante di opere alla ricerca di emozioni, confronti, suggestioni, stimoli visivi, riflessioni ed è accompagnato dalla voce narrante della poesia che, pur chiedendosi "E come potevamo noi cantare...", non può tacere il bisogno della sofferta denuncia e del toccante rimpianto.

Per ulteriori informazioni: Museo storico di Tolentino, Castello della Rancia (mc), tel. 0733.973349.
Aperto tutti i giorni (tranne il lunedì) dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19.

Maria Fratelli