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Il Resto del Carlino - anno 110, n. 119, 6 maggio 1995

Un supporto di ceramica di forma rettangolare, vagamente ondulato come una bandiera appena mossa dal vento: questa la base comune sulla quale 92 artisti sono stati invitati a ricordare, a riflettere sulla Resistenza. Il risultato è un'originale esposizione dal titolo "Memorie: cinquant'anni dopo, 1945-1995", curata da Carmine Iandoli e Floriano De Santi, con il patrocinio dell'Anpi e dei partigiani cristiani. La mostra sarà ospitata nel Palazzo dell'Archiginnasio fino al 20 maggio.

È un salto della memoria per Nado Canuti che intitola la sua opera "Ricordo di un amico" e rivive quei ricordi simboleggiandoli, come spiega, attraverso lo spezzamento e il ricongiungimento della superficie. Vera Beatriz De Carvalho nella sua scultura "Liberazione" raffigura ciò che, secondo lei, meglio definisce il senso e la voglia di libertà: "un uccello che dispiega le ali verso il cielo". Una storia sicuramente conosciuta attraverso ricordi disperati quella che ha dato vita all'opera della giovane Leila Habiche, "Temoignage" (Testimonianza), sgomento e oppressione nell'acrilico di Bruno Rinaldi "Solo numeri (la risiera di S. Sabba)", mentre per altri la superficie si spezza come ferita (Arnaldo Pomodoro "Untitled" - "Senza titolo") o è il supporto dei cavi per "Imbrigliare il male" nell'opera di Valerio Trubbiani. Lotta e tragedia nella drammatica colata di rosso di Luigi Mainolfi, ricordi che tornano e lentamente si dissolvono nella rappresentazione di Mario Benedetti.

Monica Raschi