Dianzi le raffiche
di mitra ordini gridi
e sotto le finestre
un silenzio
che animava negli occhi
il chiaro di luna.
Vegliavo sul vostro sonno
compagni
e su quello della mia sposa.
Era un estremo momento
familiare ormai come i nostri visi.
Apersi la cassetta delle bombe a mano
nascosta sotto le coperte sottili
che fasciano il corpo neonato
della mia bambina.
Cullandola li aspettavo.
Ora è l'alba
e tutto si è rivelato
una parvenza della realtà che occupa
la nostra giornata di guerra.
Ci aspetta la umana leggenda
dove già si fa gigante
il fornaciaio M**
alle cui labbra murate
alla cui carne straziata
dalla tortura dobbiamola vita?
Oppure siamo destinati
a portare nel tempo
della ricostruzione e della pace
eterno questo odio e questa desolazione?