LXXXI
Non fu un sogno. E pareva di sognare.
La città, la campagna, e tutto il mondo
era in preda al terrore e al tradimento.
L'incubo dentro l'incubo: era questo
il più terribile e infernal tormento.
La notte intera si invocava il giorno;
e il giorno era più torvo della notte.
Un passante poteva, nel soffiarvi
il suo fiato serpino dentro il collo,
gridarvi a bruciapelo: "Mani in alto!"
Vi aspettava la cella della morte,
le barbare torture e l'assassinio.
Fu così orrenda la realtà del sangue
nel risveglio, che ancor vorrei sognare;
e nel colmo dell'incubo nell'incubo
del più folle terrore ancor tremare.