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Il progetto L'innesco creativo dell'iniziativa è nato dall'emozione suscitata
da una significativa lirica - Muore ignominiosamente la Repubblica
- di un illustre rappresentante della poesia italiana, Mario Luzi; altre
sollecitazioni all'intrapresa sono venute per contrasto alle molteplici
dichiarazioni alla stampa di capi politici, nella prima metà degli
anni Novanta, circa la presunta necessità di rinnegare la nostra
storia, la storia resistenziale. Per la ricorrenza dei cinquant'anni dalla liberazione, su tutto il territorio
nazionale sono sorte varie iniziative di tipo storico-documentario, così
come nei decenni precedenti erano state numerose e ben accolte dal pubblico
le mostre d'arte che documentavano l'opposizione di molti artisti alla
violenza del nazifascismo. Tuttavia, una mostra che mettesse a fuoco l'eredità culturale
e morale della resistenza e ciò che di essa è rimasto nella
società d'oggi non era stata ancora realizzata, per lo meno nella
dimensione di questa rassegna, elogiata dalla stampa per la rara omogeneità
dei temi e insieme molteplicità di tendenze in essa riunite. Si è voluto affrontare il tema della resistenza, con il coinvolgimento
dell'A.N.P.I. e dell'A.P.C., rappresentate al massimo livello dai presidenti
nazionali Sen. Arrigo Boldrini e sen. Mario Ferrari Aggradi, non in termini
celebrativi, ma come valore più ampio e metastorico esteso a ogni
atto di espressione artistica che obietti a ogni totalitarismo politico
in nome della dignità umana restituita ai soggetti della storia. Disponendo di un database di 120 pittori e scultori, si è ottenuta l'adesione al progetto da parte di ben 104 artisti tra i quali i primi ad aderire sono stati: G. Ajmone, R Brindisi, G. Bertini, F. Bodini, F. Calabria, B. Caruso, P. Cascella, G. Celiberti, P. Consagra, L. Del Pezzo, A. Fabbri, S. Fiume, A. Gianquinto, P. Guccione, E. Isgrò, G. Migneco, U. Mastroianni, F. Mulas, B. Munari, A. e G. Pomodoro, G. Porzano, C. Pozzati, M. Rotella, A. Sassu, F. Somaini, G. Spagnulo, M. Staccioli, A. Sughi, E. Tadini, E. Treccani, V. Trubbiani, W. Valentini, L. Veronesi, G. Zigaina. Gli artisti, appartenenti alle più diverse tendenze, come si può
notare, sono stati chiamati tutti a operare su un supporto in terraglia,
da noi appositamente predisposto, leggermente ondulato come una bandiera
appena mossa dal vento. Il supporto non è da intendersi però quale archetipo oggettivo
e mimetico della realtà, ma come spazio creativo capace di stimolare
un messaggio fuori dai canoni retorici di una figurazione unicamente legata
alla fenomenologia del già visto. La raccolta è stata presentata nel circuito di quattro mostre
itineranti nel 1995 a Cremona, Bologna, Siena e Milano, corredata da una
significativa antologia poetica che rispondeva al desiderio degli organizzatori
di proporre altre suggestioni e altri esiti artistici sul medesimo tema. Nel 1996 si è deciso di assegnare le centoquattro opere alla Provincia
di Macerata, per il costituendo Museo Storico nel Castello della Rancia
di Tolentino. L'Amministrazione Provinciale di Macerata ci è parsa infatti la
più disponibile a una collocazione adeguata e articolata delle
opere, che risultano inserite in un contesto espositivo di portata nazionale,
con una potenzialità di almeno trecentomila visitatori all'anno,
come notificato dall'Assessore alla Cultura della Provincia marchigiana. La mostra nelle sue quattro sedi espositive è stata visitata da
circa sessantamila persone. Sono state create relazioni con i media, giornali
e riviste specializzate, tanto da poter contare su di una significativa
rassegna stampa. Indicativa della qualità del lavoro svolto è stata la folta
affluenza all'inaugurazione milanese della mostra a Palazzo Bagatti Valsecchi:
si è registrata in tale occasione (nel mese di luglio!) la presenza
di circa mille persone, tra le quali diverse autorità, come gli
Assessori alla Cultura della Regione e della Provincia ed esponenti politici
nazionali. Nel 1997, è stata avviata la sponsorizzazione dell'audiovisivo
della collezione; a tal fine si è dovuto procedere alla schedatura
delle opere per strutturare lo spazio museale e alla stesura del testo
per la ripresa. Il video, della durata di circa quaranta minuti e di natura eminentemente didattica, oltre che proporre una lettura filologica della raccolta, la analizzerà anche dal punto di vista poetico e contenutistico, per avvicinare i giovani al mondo dell'arte contemporanea facendo sì che la vivano non solo come espressione poetica, ma anche come riflesso e testimonianza della complessità storica, sociale, e artistica. |
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