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A cinquant'anni dalla Liberazione nazionale e dalla definitiva sconfitta del nazifascismo, celebrare quegli eventi rimane un obbligo morale ed un impegno per tutti. Non si deve temere il rischio della vuota retorica delle parate perché è vivo ancora, nella grandissima maggioranza del popolo italiano, il ricordo di quei giorni, gloriosi e infami come in ogni guerra, che portarono al risorgere dell'Europa dopo vent'anni di barbarie politica e dopo un conflitto che produsse i suoi effetti nefandi in ogni parte del globo.

Oggi ricordiamo quel tempo grazie a questa mostra che raccoglie testimonianze fornite dai più affermati pittori e scultori italiani. Opere di diversa impostazione, dove la memoria e la sensibilità si esplicano variamente a seconda del tipo di espressività dell'artista. Non ci deve sfuggire l'importanza dell'iniziativa: l'occhio dell'artista è un organo privilegiato e sa afferrare dettagli che ai più sfuggono; sa frugare nelle pieghe della ragione per risalire agli impulsi che certi fenomeni hanno saputo determinare. Gli artisti sanno, infine, parlare al cuore e alla mente degli uomini con un linguaggio immediatamente comprensibile e sempre condivisibile.

Siamo quindi certi che questa mostra, itinerante per l'Italia, anche a Siena saprà parlare alla gente e ripercorrere con essa quei valori che furono alla base della resistenza alle forze negative e oscure che arrivarono a calpestare ogni dignità umana e che formarono la base della ricostituita unità nazionale.

Possa anche questa mostra far riflettere sull'attualità di quei valori e sulla necessità che ancora oggi si prospetta di combattere in ogni parte del mondo la crescita di tendenze irrazionali ed assolutistiche, irrispettose dell'uomo e del consorzio civile che egli ha saputo faticosamente costruire.

Pierluigi Piccini
Il Sindaco