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Lettera d'amore
(tecnica mista)

Sotto gli illeggibili alfabeti di questa "lettera d'amore", si apre una finestra su due cuori, due macchie rosse che uniscono alla metafora affettiva il richiamo cromatico al sangue, alla forza. Il paesaggio circostante è costituito dai grigi granulosi di ipotetici muri, prigioni per il corpo, ma labili frontiere per l'anima.

 


Giorgio Celiberti

Nato a Udine nel 1929, ha partecipato alla sua prima Biennale di Venezia nel 1948 ed è stato presente a più edizioni della Quadriennale di Roma. Pittore e scultore, dopo una visita al lager dei bambini ebrei di Terezin, ha abbandonato le immagini zoomorfe e le figure per lasciare posto ai segni, soprattutto ai cuori. Nelle sue opere si alternano materiali poveri e pregiati, segnali dal passato e dal mondo contemporaneo, obelischi e totem, tutti comunque uniti da un lucido e attento sguardo sulla realtà.

Born in Udine in 1929, he has exhibited for the first time at the Venice Biennial in 1948 and has taken part in many editions of the Rome Quadriennial. Painter and sculptor, after a visit to the Terezin concentration camp, where Hebrew children were kept, he has abandoned the figurative and zoomorphic images and has turned to the signs, especially hearts. In his works we can find both valuable and poor materials, signals from the past or the present age, obelisks and totems, all of them represented with a lucid and watchful eye.