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Re/design Un simbolo storico della Resistenza, nel suo colore solare, diviene, attraverso passaggi grafici quasi impercettibili, il simbolo del dubbio, della sospensione del giudizio: il nero è impenetrabile, alla fine. È questa la più dura delle opere polemiche, perché è la più razionalmente costruita, difficile da smentire. L'artista non si fa illusioni e vuole che anche il pubblico non se ne faccia.
Davide Boriani Nato a Milano nel 1936, è stato presente alla Biennale di Venezia nel 1964, 1970 e 1976. È stato uno dei fondatori del "Gruppo T" e ha partecipato, negli anni Sessanta, all'attività del movimento "Nuova Tendenza". La sua ricerca artistica, che utilizza svariate tecniche, sia tradizionali che sperimentali, si è inizialmente orientata verso la realizzazione di oggetti cinetici, multipli e ambienti sperimentali; in seguito si è rivolto allo studio e alla critica della comunicazione visiva e del rapporto tra artista e società. Born in Milan in 1936, he has exhibited at the Venice Biennial in 1964, 1970 and 1976. He was one of the founding members of the "T Group" and took part, in the Sixties, in the "New Tendency" movement. His artistic research, utilizing both traditional and experimental techniques, was at first addressed to the making of kinetic objects, multiples and experimental rooms, then Boriani has become interested in the study and in the criticism of visual communications and of the relationship between artist and society. |
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